Una rivoluzione che parte dal corpo
Body positivity significa letteralmente “positività del corpo”, ma è molto di più. È un movimento sociale e culturale nato per contrastare gli standard estetici irrealistici e per promuovere l’accettazione di ogni corpo, indipendentemente da taglia, colore della pelle, età, disabilità o segni visibili.
La body positivity non dice che “tutti i corpi sono belli” nel senso estetico. Dice che tutti i corpi sono degni di rispetto, visibilità e valore, esattamente come sono.
Le origini del movimento
Il termine body positivity nasce negli anni ’90, ma il movimento affonda le radici già negli anni ’60-’70 con le prime battaglie del Fat Acceptance Movement negli Stati Uniti. Le attiviste chiedevano pari diritti e dignità per le persone con corpi non conformi ai canoni dominanti, spesso escluse o discriminate nella società, nel lavoro, nella medicina.
Negli anni 2010, il movimento si è diffuso grazie ai social media, dando voce a migliaia di donne (e non solo) che hanno iniziato a mostrare i propri corpi reali, senza vergogna e senza filtri.
Cosa promuove la body positivity
- L’accettazione del proprio corpo così com’è, senza la pressione costante a cambiarlo
- Il rifiuto della cultura della dieta tossica e dei modelli estetici unici
- La rappresentazione inclusiva dei corpi nei media, nella moda, nella pubblicità
- La consapevolezza che salute e bellezza non sono sinonimi, e che il valore di una persona non è legato alla taglia
- Il diritto di vivere serenamente nel proprio corpo, senza giudizi né discriminazioni
Non è solo per chi è “curvy”
La body positivity riguarda tutti i tipi di corpo, non solo quelli considerati “troppo” o “non abbastanza”. È inclusiva verso:
- Corpi magri, grassi, muscolosi, con cicatrici, con malattie croniche
- Corpi disabili
- Corpi trans, non binari
- Corpi segnati dall’età o dalla maternità
La sua forza sta nell’affermare che non esiste un solo modo giusto di avere un corpo.
Body positivity non significa “non curarsi”
Accettare il proprio corpo non vuol dire rinunciare alla salute o al benessere, ma imparare a prendersene cura senza odio, punizione o vergogna. Significa ascoltarsi, rispettarsi, smettere di giudicarsi con occhi esterni.
I rischi della sua banalizzazione
Negli ultimi anni, la body positivity è stata anche commercializzata e fraintesa. Alcuni brand l’hanno usata come strategia di marketing senza reale impegno per la diversità. Altri l’hanno ridotta a slogan, senza affrontarne il significato profondo.
Per questo è importante riprendersi il significato autentico: un messaggio politico, culturale e sociale che parla di diritti, dignità e inclusione.